Dal 1° gennaio 2019 inizierà la raccolta della frazione secca non riciclabile ogni due settimane in luogo dell’attuale frequenza settimanale.

Questa scelta risponde a due obiettivi, entrambi fondamentali:

Diminuzione quantità procapite in Kg del rifiuto secco. 

Attualmente Cerea ha una produzione procapite di 108 Kg di rifiuto secco non riciclabile, un dato ancora molto alto rispetto ad altri paesi che fanno parte del Bacino Verona Sud e, seppur certificato Cerea come comune virtuoso e riciclone (72% di raccolta differenziata), riteniamo sia possibile migliorare.

E’ dimostrato che passando ad una frequenza minore di raccolta, così come già avviene nel 90% dei Comuni della provincia di Verona, aumenta la percentuale di riciclo del rifiuto, perché spinti ad una più accurata differenziazione, a beneficio dell’ambiente e consentendo minori costi di smaltimento dello scarto secco-indifferenziato.

Contenere l’aumento della tariffa.

Sive ha già comunicato ai tutti i Comuni soci la previsione di bilancio per il 2019 che prevede un adeguamento dei costi di servizio del 5%.

L’aumento dei costi si spiega soprattutto con un aumento del costo di smaltimento degli ingombranti e ad una diminuzione drastica del corrispettivo ricavato dalla vendita della carta (diminuito più del 70%)

Come amministrazione siamo chiamati a una scelta di carattere strategico con una doppia valenza, ambientale e economica. È nostra intenzione contenere il più possibile questo adeguamento dovuto a problematiche indipendenti quali l’aumento del costo di smaltimento dei rifiuti ingombranti e da un mercato internazionale della carta in seria difficoltà. Perciò riteniamo che la scelta di allinearci agli altri comuni del bacino Verona Sud e di garantire la raccolta del rifiuto secco non riciclabile ogni due settimane oltre a rispondere a evidenti 

motivi di carattere etico e ambientale, ci permetta anche di risparmiare e far si che si possano contenere i costi evitando di caricare oltre misura il peso sulle famiglie ed aziende.