Michele Santaniello, 16 anni, legnaghese di nascita ma irpino di adozione, vince l’edizione 2018 di “Prodigi – La Musica è vita”, il programma di Rai Uno collegato alla raccolta fondi dell’Unicef, condotto da Flavio Insinna e Natalie Guetta.
Michele, giovanissimo e talentuoso pianista era in lizza con altri 8 talenti nel campo della danza, del canto e della musica strumentale, ma la giuria composta da Pippo Baudo, Beppe Vessicchio, Serena Autieri, lo ha portato allo spareggio finale e i cento giurati popolari, studenti dell’Accademia Santa Cecilia, ne hanno decretato la vittoria che consiste in una prestigiosa borsa di studio messa a disposizione dall’Unicef.
«Quando suono il piano mi isolo dal mondo poichè la tastiera ed io siamo due cose unite, mi creo un’immagine dentro la mia testa e seguo la musica» – ha detto Michele.
Ed effettivamente ha colpito oltre che per la tecnica, per il trasporto nell’eseguire una strepitosa “Toccata in mi bemolle” di Khachaturian. Beppe Vesicchio lo ha definito tra le altre cose “virtuoso”.
Michele, nella sua casa di Legnago ha respirato musica sin da bambino, infatti suo padre Massimo è un affermato clarinettista professionista; docente musicale, è stato fondatore e direttore artistico dell’Orchestra Filarmonica Veneta e dei Filarmonici Veneti nella città natale di Antonio Salieri prima di trasferirsi un paio d’anni fa a Lauro in Irpinia.
Qualche settimana fa il Maestro Santaniello dopo l’ennesimo riconoscimento ricevuto da parte della città legnaghese commentava così la sua emozione: «Legnago resterà sempre la mia città, come la Campania la mia regione. Grazie amici di Legnago e del Veneto per l’amicizia sincera che avete sempre mostrato e continuate a mostrare per me e la mia famiglia. Sempre nel cuore da parte di tutti noi».
Michele si avvicina alla musica prima con il violino, ma a 6 anni sceglie il pianoforte e inizia a prendere lezioni. Oggi, con i suoi amici, ha una band composta da nove elementi. Il gruppo esegue brani tratti da colonne sonore di film, spesso suona con il suo papà: «Suonare con lui è un privilegio» ha raccontato con emozione.
Allo studio del pianoforte dedica ogni giorno diverse ore. In questi anni ha partecipato e vinto molti concorsi. Il modello a cui si ispira è Evgenij Kissin, mentre il suo compositore preferito è Chopin (ha chiamato anche il suo cane così). Il suo sogno è partecipare al concorso Chopin di Varsavia.
Foto: in alto, Michele Santaniello durante la sua esibizione nella serata finale di “Prodigi”; in basso da sinistra, i genitori Stefania e Massimo Santaniello assistono in platea all’esecuzione; a destra il giovane Michele esegue la “Toccata in mi bemolle” di Khachaturian.