«Dopo aver annunciato che sarebbe stato ritardato il collegamento ferroviario tra l’aeroporto Catullo e la stazione di Porta Nuova, quando nella realtà è successo l’esatto contrario, ora il senatore Vincenzo D’Arienzo s’inventa anche che ci sarebbe anche un taglio ai fondi per i treni Verona–Rovigo, quando invece verrà fatto, su nostra proposta, uno studio per migliorarla. Insomma, un’altra falsità completamente infondata».

Lo dichiara Francesca Businarolo, deputata del Movimento 5 Stelle, ribattendo a quanto dichiarato ieri dal senatore del Pd. «Non so che problemi abbia l’esponente del Partito democratico con un documento piuttosto semplice quale è lo schema per il contratto di programma quinquennale delle opere – prosegue Businarolo – licenziato la scorsa settimana dalle Commissioni della Camera e del Senato. Così come il collegamento con l’aeroporto, previsto al 2026 dal precedente governo è stato anticipato al 2021, così la Verona–Rovigo viene menzionata, nel documento, esclusivamente per la richiesta di valutare uno studio di fattibilità sull’elettrificazione della linea. Un punto che ha chiesto di introdurre, nel documento originariamente predisposto dall’ex ministro Delrio, proprio il Movimento 5 Stelle».

«Quelle raccontate dal senatore D’Arienzo sono delle bugie con le gambe corte – aggiunge Manuel Brusco, consigliere regionale M5S -. D’Arienzo sa benissimo che fu il suo governo a far slittare i fondi per le linee ferroviarie regionali, come la Verona-Aereoporto Catullo o la Verona-Rovigo al 2026.  La linea ferroviaria Verona-Rovigo – conclude Brusco – riveste un ruolo fondamentale per il trasporto pendolare della provincia. Nonostante questo versa in situazioni critiche e bisogna procedere con l’ammodernamento della stessa, compresa l’elettrificazione dei tratti mancanti, anche perché la Regione Veneto ha già messo a bilancio delle risorse per l’acquisto dei nuovi treni da far correre su questa tratta ferroviaria».

Ricordiamo che la Verona-Rovigo collega i territori da Verona Porta Nuova a Buttapietra, Isola della Scala, Bovolone, Cerea, Legnago, Villabartolomea, Castagnaro, Badia Polesine, Lendinara, Fratta, Costa e Rovigo.

Ecco di seguito l’articolo di Vincenzo D’Arienzo a cui fanno riferimento Francesca Businarolo e Manuel Brusco.

LEGNAGO. D’ARIENZO: “IL GOVERNO TAGLIA I FONDI ALLA LINEA FERROVIARIA VERONA-ROVIGO”.

«Nel contratto di programma che lo Stato deve sottoscrivere con Rete Ferroviaria Italiana per la parte investimenti fino al 2021 il collegamento ferroviario tra Verona e Rovigo è stato dimenticato». A sollevare il caso è il senatore veronese del Pd, Vincenzo D’Arienzo, che sul tema ha interrogato nel corso di un’audizione alla Commissione Lavori pubblici e Trasporti del Senato, l’amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, Gentile.

«È emerso che dal parere che la Commissione Trasporti e Lavori Pubblici del Senato ha scritto nel suo testo sul contratto di programma che lo Stato deve sottoscrivere con Rete Ferroviaria Italiana per la parte investimenti fino al 2021 – spiega D’Arienzo -. L’elettrificazione del tratto ferroviario Verona-Rovigo, ovvero la parte mancante tra Cerea e Isola della Scala nonché l’eliminazione dei diversi passaggi a livello esistenti non hanno trovato nessuna collocazione. Il completamento dell’elettrificazione della linea, ancorché non risolva del tutto i problemi, consentirebbe comunque di impiegare materiale diverso, ovvero mezzi nuovi e non quelli a gasolio attualmente in uso».

«Ad una mia domanda su cosa ne pensava di valorizzare alcuni interventi, Gentila ha chiaramente detto che “il Parlamento può inserire le priorità che ritiene, noi eseguiamo”. Pur non essendoci ovviamente bisogno di questa chiarificazione, in ogni caso forte di questo imput, quando si è trattato di votare il parere, ho proposto di inserire una priorità, ovvero la “condizione” di predisporre mirati interventi di potenziamento e ammodernamento a risoluzione dei tanti problemi evidenziati sulla tratta Verona–Rovigo per la quale occorre completare l’elettrificazione” – continua D’Arienzo -. È stato in quel momento che la maggioranza gialloverde, prima non ha accolto la mia proposta, poi l’ha declassata tra le “osservazioni” con una blanda formulazione: «si valuti la possibilità di procedere con lo studio di fattibilità per l’elettrificazione della tratta Cerea–Isola della Scala».

«Lo studio è chiaramente una stupidata, ma quella formulazione nei fatti relega l’impegno tra le “varie ed eventuali” se non addirittura nel dimenticatoio – conclude D’Arienzo -. Il risultato: a causa del Governo grilloleghista prima del 2021 nessuno metterà le mani su quel progetto. Sono sconcertato. Non è più tempo di attendere, figuriamoci per altri tre anni, almeno. Per questa ragione invito il Ministro Toninelli a recarsi con me per viaggiare sulla tratta interessata. Solo così potrà rendersi conto delle ragioni per le quali quel percorso è perennemente tra i dieci peggiori in Italia».