Alle 23,30 di ieri sera, domenica 30 settembre, una chiamata al 112 da parte di una donna agitata, riferiva ai Carabinieri che suo marito, un marocchino di 44 anni, residente a Minerbe, operaio edile, in forte stato di ubriachezza stava minacciando la sua incolumità e quella delle due figlie, nella loro abitazione di Minerbe in via Ronchi, nella zona industriale.
Sul posto la centrale operativa della Compagnia di Legnago inviava immediatamente sul posto i Carabinieri della Stazione di Minerbe e del Nucleo Operativo e Radiomobile i quali, una volta giunti sul posto, effettivamente appuravano il forte stato di alterazione in cui versava l’uomo, che inveiva contro chiunque provasse a parlare con lui.
E’ così cominciata una lunga trattativa tra il nordafricano che si era barricato nella sua abitazione e i militari i quali riuscivano ad ottenere che l’uomo facesse uscire dall’appartamento la moglie ed le due figlie, di età inferiore ai 10 anni. Dopo un pò il magrebino veniva convinto a sua volta a uscire dal suo appartamento non prima di avere minacciato più volte di buttarsi dalla finestra o di farsi del male con un grande coltello da cucina che più volte aveva mostrato ai Carabinieri. Una volta sceso, veniva accompagnato presso l’ambulanza dove gli venivano praticate le prime cure sino al trasporto in ospedale; qui veniva trattenuto in regime di Trattamento Sanitario Obbligatorio e ricoverato presso il reparto di psichiatria alla luce del forte stato di agitazione in cui versava. La moglie ed i bambini sono stati ospitati da alcun parenti che si sono offerti di ospitarli in attesa che le condizioni dell’uomo tornassero normali.