Dopo le polemiche sviluppatesi sui social all’indomani della riunione di lunedì 17 settembre da parte dei rappresentanti di partiti e liste che si riconoscono nel centrodestra legnaghese, a cui non ha partecipato la Lega, la componente che fa capo a Paolo Longhi, Roberto Danieli e Roland Tedesco, oggi, con una lettera aperta alla coalizione allarga la frattura creatasi nel muro di centrodestra, ponendo dei veti sulla permanenza all’interno di alcuni “centrodestrasinistri alfieri scapiniani”. 

A inescare la miccia questa volta è stato il portavoce di Laboratorio Legnago e tra i fondatori di Battiti Legnago, Roland Tedesco.

«Dopo qualche giorno di riflessione ho ritenuto doveroso esprimere le considerazioni del gruppo civico che rappresento sugli esiti dell’incontro del Centrodestra convocato per lunedì scorso dal coordinatore azzurro Roberto Donà.

Volentieri il nostro gruppo ha accettato di intervenire per riprendere le file di un dialogo tra le forze di centrodestra; un dialogo che noi abbiamo sempre cercato di promuovere.

Al tavolo di confronto di lunedì mancava solo la Lega, forza politica con la quale noi abbiamo un ottimo e proficuo rapporto di amicizia e condivisione di intenti.

A malincuore dobbiamo ammettere che i più esperti amici del Carroccio avevano ragione nel dirci che in quel tavolo avremmo perso solo tempo.

Infatti, mentre a parole tutti si sono dichiarati alternativi al fallimentare governo cittadino targato PD, nei fatti due consiglieri comunali, continuano imperterriti a rappresentare, a Palazzo De Stefani, la stampella della sinistra.

Già lunedì sera avevamo avuto il sospetto dell’indisponibilità delle rispettive forze politiche a mollare la strana alleanza con la sinistra; giovedì scorso, poi, in Consiglio Comunale, abbiamo avuto la prova provata che questi signori vogliono tenere il piede in due scarpe.

Persino in una deliberazione così politica come quella del bilancio consolidato, i consiglieri Raganà e Gardinale hanno offerto la propria acritica astensione, per favorire, anche se non ce n’era affatto bisogno, l’approvazione della delibera.

Noi continuiamo a credere fortemente all’unità del centrodestra: ma sia chiaro, del centrodestra, non del “centrodestrasinistra”.

Non abbiamo bisogno di uomini per tutte le stagioni, che con disinvoltura sostengono di poter governare oggi nel centrosinistra, domani nel centrodestra; che disattendono la parola data con qualsiasi pretesto pur di stare a galla.

Pertanto volentieri ci siederemo ancora al tavolo con le varie forze civiche e politiche, ma finché gli alfieri scapiniani non decideranno da che parte stare, abbandonando una volta per tutte la scelta di appoggiare il PD, noi non riteniamo opportuno continuare a dialogare con loro.

Ci aspettiamo un cambio di passo, una presa di distanza pubblica e concreta dal Partito di Governo. Non si può essere alternativi alla sinistra solo a parole. Abbiamo già molte idee programmatiche per rilanciare Legnago e soprattutto per renderla più viva, pulita e sicura. Crediamo che siano ricette vincenti e che i legnaghesi le premieranno alle elezioni del 2019. Non vogliamo condividerle con chi, nei fatti, va a braccetto con i fautori degli Sprar, dell’invasione di clandestini e del centralismo romano».