Nel pomeriggio di ieri, sabato 4 agosto, i carabinieri del comando provinciale di Verona e di Legnago, sono intervenuti a Roverchiara in seguito all’allarme lanciato da due donne. Madre e zia erano appena riuscite a scappare dall’abitazione dove il figlio e nipote 46enne, separato, aveva improvvisamente imbracciato uno dei fucili da caccia di sua proprietà e aveva sparato contro di loro riuscendo, fortunatamente, a mancarle.
I carabinieri di Legnago sono subito arrivati sul posto e dopo aver creato un cordone di sicurezza, allontanando i vicini, hanno iniziato i negoziati con l’uomo che nel frattempo si era barricato in casa dicendo alla madre che piuttosto di arrendersi si sarebbe fatto uccidere.
Gli agenti specializzati in interventi ad alto rischio del reggimento carabinieri “Laives”, coordinati sul posto dal Comandante Provinciale Ettore Bramato, sono riusciti dopo molte ore e diversi tentativi ad aprire un dialogo con l’uomo e a riportarlo alla ragione. Si apprendevano così le motivazioni del gesto riconducibili anche a difficoltà economiche e familiari. I carabinieri lo hanno quindi convinto a deporre le armi e a uscire pacificamente dall’abitazione dove sono stati trovati 11 fucili da caccia e svariate munizioni. L’uomo è stato infine sottoposto alle cure del caso da parte del personale medico intervenuto e trasportato in ospedale.