Nei giorni scorsi è stato pubblicato sul quotidiano locale un articolo in cui veniva riportato che il progetto da 3,7 milioni di euro che comprendeva l’abbattimento e la ricostruzione del plesso del quartiere, si era piazzato soltanto al ventiduesimo posto, su un totale di 250 proposte presentate da altrettanti municipi e province venete, nella graduatoria degli interventi che sarebbe stata inviata nei prossimi giorni al Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (Miur) e che nei prossimi due mesi, Roma dovrà stabilire quale quota assegnare al Veneto dello speciale fondo statale triennale di 1,7 miliardi di euro destinato ad interventi in edilizia scolastica in tutta la Penisola. 

Facendo una divisione matematica del fondo statale tra le 20 regioni italiane, – si leggeva nell’articolo, alle scuole del Veneto sarebbero toccati, per il 2018, poco più di 28 milioni di euro. Ovvero una somma insufficiente per coprire anche l’intervento delle scuole legnaghesi: tenendo conto dei progetti che precedono le medie ‘Barbieri’ nell’elenco, al Veneto sarebbero serviti contributi per una somma che oscilla tra i 38 milioni ed i 44 milioni di euro. 

Tanto che, nella “mini-graduatoria” diffusa dall’ufficio stampa della Regione, all’indomani dell’approvazione del Piano per l’edilizia scolastica, il piano ‘salva-Barbieri’ non rientra tra le prime 10 opere prioritarie presentate dai Comuni. 

Sui 3,7 milioni di euro previsti in totale dal progetto legnaghese, le risorse chieste allo Stato ammontano a 2,1 milioni. 

Il sindaco, alla luce della graduatoria regionale, aveva confidato di essere in parte delusa, mentre Claudio Marconi, assessore ai Lavori pubblici, era stato più ottimista: «Attendiamo il responso ministeriale. È vero che non siamo sicuri del contributo, tuttavia ci sono buone possibilità che possa essere finanziato già quest’anno. 

Oltretutto, abbiamo in cassa 746mila euro, derivanti da certificazioni ottenute per le nuove medie Frattini. 

Questi fondi ci permetteranno di avviare comunque l’intervento. Per dismettere la vecchia scuola, infine, c’è tempo fino a giugno 2020». 

Non erano mancate le critiche sui social per gli esiti della vicenda,  come pure i commenti negativi sia da parte degli oppositori del progetto ‘Barbieri-Casette’ che di esponenti dell’opposizione comunale sui metodi adottati dall’Amministrazione.

«Ci tengo a precisare – commenta il sindaco Scapin – che le dieci opere prioritarie elencate nel comunicato stampa della Regione, non sono l’elenco degli ammessi, ma solo dei primi dieci della graduatoria in cui noi siamo 22esimi assoluti, 20esimi tra i Comuni  in tutta la Regione e terzi in provincia di Verona.

Gli interventi finanziati dipenderanno da quanto lo Stato a stanzierà ai Comuni. Perché la scuola Barbieri di Legnago possa rientrare già quest’anno la Regione dovrà ricevere dallo Stato almeno 55 milioni di euro, di cui il 70% (38 milioni) destinati ai Comuni.

Lo stanziamento statale totale è di 1 miliardo e 700 milioni ciò ci porta a pensare che alla Regione Veneto spetteranno circa 100 milioni. 

Nello scorso triennio la prima annualità per il Veneto è stata finanziata con 68 milioni di euro. Quindi siamo fiduciosi di poter essere finanziati già quest’anno.

Inoltre per rispondere alle polemiche strumentali di questi giorni, se avessimo chiesto il contributo per l’ampliamento alle nuove scuole Frattini quale vantaggio il nostro progetto avrebbe avuto?

Non c’entra l’ubicazione della scuola nella posizione in graduatoria. 

Pertanto chi veramente ama Legnago fa il tifo perché non vengano tagliate le risorse stabilite e non gufa contro.

Ripeto, sono fiduciosa, con motivazioni realistiche che i finanziamenti per la scuola Barbieri arrivino già quest’anno perché i dati lo dicono, 20esimi in tutta la Regione su circa 250 progetti presentati. 

L’ufficio tecnico ha lavorato bene , tutti si son dati da fare è stato un lavoro di squadra.

Abbiamo consegnato in Regione, tra i primi, tutto il progetto completo con la perizia sismica che metteva in evidenza la necessità dell’intervento in tempi brevi per rendere la scuola antisismica, ma anche per renderla sostenibile sul piano energetico. 

Certo in questi casi si sente la mancanza di un referente politico locale che  a livello regionale segua, dia suggerimenti, informi così che già ora si potrebbe sapere quanti euro saranno destinati al Veneto, sono 1.700.000 di mutuo Bei (la Banca Europea Investimenti finanzia progetti della Unione Europea. ndr) che il governo precedente aveva stanziato per l’edilizia scolastica, ed essendo un mutuo credo non si potrà stornare per altre spese, quindi, queste sono le risorse disponibili e nel primo anno saranno distribuite per la maggior parte. Non si sa in futuro se l’attuale governo stanzierà ancora risorse per le strutture scolastiche per mettere in sicurezza i nostri ragazzi , speriamo che questa buona scelta permanga , in Italia sono la maggior parte le scuole che hanno bisogno di interventi , noi Sindaci da soli non ce la possiamo fare. L’istruzione è uno dei principali diritti che vanno tutelati».

Foto: in basso, da sinistra la scuola ‘Barbieri’ nel quartiere di Casette a Legnago; il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Claudio Marconi con il sindaco Clara Scapin.